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Approfondimenti sul segnale GPS:
A maggio del 2000 l’SA (Selective Availability), il segnale
di disturbo artificialmente introdotto nel segnale civile, è
stato eliminato ha avvantaggiato l’utilizzo dei GPS nell’uso
civile.
Il satellite trasmette un segnale in microfrequenza su due onde
con banda portante L:
-
la
prima detta L1 ha una frequenza di 1575,42 MHz e trasporta
i codici degli apparecchi ricettivi di SPS (Standard Postioning
Service);
-
la seconda detta L2 ha una frequenza a 1227,60 MHz viene usata
invece per misurare il ritardo del segnale dovuto alla ionosfera
ed è letto dagli apparecchi equipaggiati alla ricezione
PPS (Precise Positioning Service).
Ma
in cosa sono diversi i segnali, e con quali apparati lo si riceve?
La precisione del segnale è funzione dell’apparecchio
ricevente. Esistono infatti dati di tipo PPS che erano in principio
crittografati e disponibili solo per usi militari; e dati di
tipo SPS per usi di tipo civile.
Ogni satellite trasmette su esattamente la medesima frequenza;
tuttavia, il segnale di ciascun satellite, in ricezione dall'utente
stazionario, è affetto da uno scostamento per effetto
Doppler (Doppler-shift) per effetto della
sua velocità orbitale, mitigando la sovrapposizione dei
segnali.
Entrambe le portanti sono modulate dai medesimi dati di navigazione
e di sistema, un segnale a 50 Hz fatto di una sequenza di bit
di dati che descrivono le orbite dei satelliti GPS, le correzioni
dei clock dei satelliti ed altri parametri di sistema. Ed entrambe
le portanti sono anche modulate dal codice P: "codice preciso"
(P) a 10.23 MHz.
Solo la portante L1 è modulata anche da un codice "grezzo/acquisizione"
(coarse/acquisition) (C/A) a 1.023 MHz.
Perché due frequenze?
Per calcolare la propria distanza da un satellite tutti i ricevitori
calcolano il lasso di tempo che impiega il segnale per propagarsi
dal satellite al ricevitore. Ma il ritardo di propagazione dovuto
all'attraversamento dell'ionosfera non è costante, perché
le caratteristiche dielettriche dell'ionosfera mutano in continuazione
per fattori cosmici, temperatura, vento solare etc. e non è
in pratica, possibile, crearne un modello matematico affidabile.
Ma diverse frequenze radio subiscono in maniera diversa il ritardo
di propagazione.
Il ricevitore PPS analizza il ritardo di due che originano nello
stesso istante dal medesimo satellite, e riescono ad eliminare
in pratica il disturbo dovuto all'ionosfera. L'analisi comparata
e la ridondanza del codice P sulle due portanti riduce anche
la possibilità di jamming, ovvero che si possa creare
disturbo sul segnale GPS.
Il codice P, del sistema PPS è quindi presente anche
sul segnale che riceviamo con i ricevitori civili, ma viene
normalmente codificato detto P(Y), col risultato che solo il
codice C/A è ricevibile dagli utenti civili.
Il "chip rate", ovvero la quantità di dati
inviata nel codice P, se decodificato, è 10 volte quello
del C/A. Con questo segnale i ricevitori sono in grado di aggiornare
la propria posizione con frequenza maggiore.
La maggiore complessità del codice P(Y) consente anche
di evitare lo spoofing, ovvero di determinare la veridicità
del segnale ricevuto, evitando che si possano ricevere segnali
pseudo-GPS erronei traendo in inganno il ricevitore.
Il satellite trasmette ogni 30 secondi un pacchetto di dati
corrispondenti a 1500 bit; ogni pacchetto non viene inviato
in blocco ma suddiviso in cinque sottopacchetti da 300 bit ciascuno:
i primi tre sottopacchetti contengono i dati spaziali e quello
temporale, in particolare nel sottopacchetto uno sono inviati
i dati temporali, nel due e nel tre i dati orbitali corretti
secondo il parametro dell’effemeride. Nel quattro e nel
cinque ci sono dati di sistema, rispettivamente dati sulla ionosfera,
l’UTC e dati di almanacco. I primi tre sottopacchetti
vengono invati in 30 secondi, mentre il 4 ed il 5 impiegano
circa 12,5 minuti.
Il numero di satelliti minimo per il funzionamento di un GPS
è quattro in relazione alle quattro dimensioni (le tre
spaziali X, Y Z e la quarta temporale T).
Ciascun satellite è equipaggiato con quattro orologi
atomici (due al cesio e due al rubidio). Il dato temporale inviato
dal satellite è poi riconvertito dal ricevitore GPS a
terra. Il tempo fornito dal GPS è dunque una elaborazione
fra il controllo centrale suddetto e i dati forniti dai satelliti
e viene misurato in settimane e secondi a partire dalla mezzanotte
del 5 gennaio 1980. Le coordinate di Tempo Universale (UTC)
sono calcolate dal GPS con il parametro di correzione UTC che
viene inviato in uno dei sub pacchetti di cui sopra.
La latitudine e la longitudine sono fornite sui parametri su
cui si basa il GPS (di norma il sistema WGS-84), ma possono
essere anche convertiti in altri tipi di dati. La velocità
è calcolata dal cambiamento di posizione nel tempo, oppure
tramite l’effetto Doppler (apparente variazione della
frequenza di un segnale ricevuto, causato dalla variazione della
distanza fra ricevitore e trasmettitore) nella ricezione del
segnale o con entrambe le modalità.
Il satellite si muove a « 4 km/sec; quindi non può
comunicare la propria posizione istantanea; comunica invece
un insieme sintetico di parametri che ne permettono il calcolo
(effemeridi).
Effemeridi di un satellite
Insieme di parametri sintetici trasmessi dal satellite necessari
e sufficienti per calcolare la posizione del satellite nel tempo.
Nel caso dei satelliti GPS si distingue in:
La
rete di controllo del sistema e le effemeridi trasmesse dal satellite
Il compito di predire l’orbita e lo stato dell’orologio
per i satelliti è svolto dalla rete di stazioni di controllo
a terra precedentemente citata.
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