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  Loc. San Guido 3/a - 57022 Bolgheri (Li) - Tel./Fax: +39.0565.749600 www.bolgheridoc.com - e-mail: consorzio@bolgheridoc.com
 
Storia

Mario Incisa della Rocchetta impianta il primo vigneto di cabernet a Castiglioncello di Bolgheri nel 1944. La prima bottiglia di Sassicaia, con la stessa etichetta che conosciamo oggi, esce nel 1968.

La DOC per il vino rosso arriva solo nel 1994 e disciplina i Bolgheri Superiore ed il Bolgheri Sassicaia, come primo esempio di "cru" italiano. Tanti anni ci sono voluti perché si capisse che le geniali intuizioni del Marchese Incisa avevano creato un fenomeno particolare per la storia del vino italiano: quel fenomeno che rende i vini bolgheresi, vini di piena e grande espressione di "terroir", vini profondamente legati al suolo ed al clima del territorio da cui provengono.

Vini di carattere e razza originale e personale, i più famosi dei quali derivano da un perfetto adattamento dei vitigni bordolesi al clima di Bolgheri, un'espressione mediterranea di cabernet e merlot, altrettanto affascinante di quella atlantica offerta nel loro territorio di origine. La vocazione ai grandi vini si esprime, però, anche con i tradizionali autoctoni Sangiovese e Vermentino, sempre molto diffusi nella zona.

Sassicaia tra i più grandi vini del mondo, ma non da solo. Già dalla fine degli anni '80 altri produttori, anch'essi oggi famosi, si affiancano al "mito" per dimostrare che "grande" è l'intero territorio e non solo il singolo vino. La DOC Bolgheri ha avuto una rapida espansione negli ultimi dieci anni, passando dai 250 ettari della fine anni '90 ai 960 attuali. Le aziende attualmente associate al Consorzio sono 31 su circa 45 operanti sul territorio.

Il 14 dicembre 1995 si costituisce il Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri DOC . Risultano soci fondatori il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, Rosa Gasser , Eugenio Campolmi, Enio Frollani, Michele Satta e Federico Pavoletti. Il Consorzio adotta per simbolo il cipresso, elemento caratterizzante della campagna toscana, ma divenuto celebre, in questa zona, per il famoso viale che unisce Bolgheri a San Guido. I sei chilometri di rettilineo, monumento nazionali di quasi tremila piante, furono ideati da Guidalberto della Gherardesca nella seconda metà dell'800 e vennero resi famosi dalle poesie di Giosuè Carducci. Questa lunga e solidale teoria di piante rappresenta la coesione dei produttori che si sono voluti aggregare in un gruppo compatto, inteso a valorizzare, promuovere e difendere la viticoltura di qualità nel territorio.

Il Consorzio, la cui sede operativa è situata proprio sul famoso viale dei cipressi, riunisce le tre categorie professionali dei viticoltori, vinificatori e imbottigliatori coinvolti nella filiera di produzione dei vini Bolgheri DOC. È interessante rilevare che nella zona operano per la maggior parte produttori imbottigliatori, che chiudono il ciclo di produzione di uva - vinificazione ed imbottigliamento, mentre sono assenti le cantine sociali e le realtà cooperative.

Le aziende associate costituiscono una larghissima maggioranza delle aziende operanti sul territorio, soprattutto in termini di quantità di vino imbottigliato. Accanto alle grandi aziende che hanno fatto la storia vinicola della zona, ormai conosciute a livello internazionale, operano molte aziende di piccole dimensioni, ma la cui caratteristica è quella di aver sempre perseguito lo stesso cammino qualitativo indicato dai produttori più celebri. Tra le finalità istituzionali del Consorzio è ritenuta di grande importanza quella relativa alla ricerca ed alla possibilità di realizzare vigneti e strutture necessarie alla sperimentazione in campo ed in cantina per lo sviluppo ed il miglioramento continuo della qualità delle uve e dei vini.

A questo proposito il Consorzio ha attuato due campagne di zonazione in collaborazione con L'Università Statale di Milano e con il Prof. Attilio Scienza. Il 27 giugno 2006 il Consorzio ha provveduto ad apportare alcune modifiche al proprio statuto, al fine di adeguarsi ai dettami del D.M. 29/5/2001 relativi al piano dei controlli. Il Consorzio sta procedendo ad effettuare tutti i passaggi necessari per ottenere l'autorizzazione all'effettuazione dei controlli "erga omnes".
 
Territorio

L’area di produzione corre parallela alle spiagge della Maremma settentrionale situate in provincia di Livorno, nel Comune di Castagneto Carducci. Ad est una catena di colline CORRE TRA Bibbona e Castagneto e protegge vigneti e oliveti dai gelidi venti del nord, che, durante l’inverno, provocano spesso micidiali gelate. In estate, invece, questo corridoio è percorso da venti rinfrescanti che si generano tra le valli del fiume Cecina a nord e del torrente Cornia a sud.
Gli anziani dicevano che non si potevano fare grandi vini in vicinanza del mare. Per questo il primo vigneto del Sassicaia fu piantato, nel 1944 a Castiglioncello di Bolgheri, esposto ad est e a 400 m. slm. Oggi si è dimostrato che è proprio la vicinanza del mare a dare grandi vini. I vigneti più qualitativi si trovano tutti ai piedi delle colline e nella pianura tra Bolgheri e la zona sud di Castagneto. I venti rinfrescanti che provengono dal mare e le discrete escursioni termiche di agosto e settembre provocano delle maturazioni lente e regolari di tutte le componenti qualitative dell’uva, zuccheri, polifenoli e aromi, e contribuiscono a mantenere alta l’acidità, necessaria per dare equilibrio ai vini.
Il microclima di Bolgheri si avvale anche di una forte luminosità: oltre a quella diretta del sole, si ha un effetto di riflessione da parte dello specchio di mare situato ad ovest.
La temperatura media annuale è di circa 14°C, con 18,6°C da aprile a settembre, di 7,5°C da dicembre a gennaio e di 24°C in agosto.
La piovosità media annua è di circa 600mm, con piogge statisticamente ben distribuite: più abbondanti durante lo sviluppo vegetativo, meno frequenti durante la maturazione del frutto, poi di nuovo abbondanti dopo la vendemmia. Il mese più secco è luglio.

Geologia

La ricerca di zonazione condotta con la collaborazione dell’Università di Milano del Prof. Attilio Scienza, ha dimostrato che i terreni di Bolgheri hanno una grande variabilità in un ambito piuttosto ristretto.
Vi sono dei terreni alluvionali, di origine fluviale, con ciottoli tondi depositati dagli antichi corsi d’acqua. Il nome Sassicaia deriva proprio da questa caratteristica. Vi sono terreni di origine marina, con sabbie eoliche, dei calcari e delle argille. E ancora rocce vulcaniche provenienti dalle Colline Metallifere ad est.
Troviamo così suoli argillosi, argillo-sabbiosi o sabbiosi-argillosi, argillo-limosi, o completamente sabbiosi. Le riserve d’acqua e gli elementi nutritivi variano così di molto da una zona all’altra.
Questi suoli si trovano disposti su terrazze a diversi livelli, cosicché la struttura generale riesce mediamente a mantenere l’umidità in profondità, restituendola nei periodi siccitosi.
Secondo le ricerche di Lizio-Bruno, si possono individuare tre grandi zone: le colline, la zona intermedia e la zona più vicina al mare. Sulle colline si trovano i depositi alluvionali più antichi. L’alluvione ciottolosa sulla quale si trova il vigneto Sassicaia è inoltre caratterizzata da una buona presenza di ossido di ferro. In basso i depositi fluviali sono più giovani e si mescolano, ad ovest, con quelli marini.

Vigneto e Vitigni

La densità dei vigneti è molto variabile. I più vecchi hanno una densità di 5.500-6.000 ceppi per ettaro, mentre in alcuni più recenti si arriva alla soglia dei 10.000 ceppi per ettaro, con necessità di utilizzo di trattori scavallanti. La maggioranza dei nuovi impianti si attesta oggi su una densità di circa 7.000 ceppi per ettaro.
Il sistema di allevamento prevalente è il cordone speronato singolo, ma non mancano esempi di guyot e addirittura di alberello.
I vitigni più impiantati sono ovviamente quelli la cui vocazione è stata largamente dimostrata da Sassicaia prima e dagli altri storici, Ornellaia, Grattamacco, Macchiole, Guado al Tasso, Satta, dopo.
Si tratta di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot. La sperimentazione che dura ormai da quasi un ventennio, ha dimostrato le grandi potenzialità di altri vitigni come la Syrah ed il Petit Verdot. Il Sangiovese continua comunque ad avere un suo zoccolo duro di sostenitori. Per i vini bianchi, il Vermentino è attualmente il più impiantato. Il Sauvignon Blanc, dopo alterne vicende, sta ritrovando una sua dimensione altamente qualitativa, ed è spesso affiancato dal Viognier
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ZONAZIONE - CARATTERISTICHE CLIMATICHE E PEDOLOGICHE DELL’ AREA DI BOLGHERI

La viticoltura dovrebbe essere vista in funzione dell’obiettivo enologico che si vuole ottenere ed ogni obiettivo dovrebbe essere realizzato in un determinato ecosistema viticolo.
Lo studio del territorio di produzione di una DOC mira all’ individuazione di zone ottimali dal punto di vista pedologico e climatico per vitigni con esigenze diverse.
L’esito dell’interazione tra vitigno, clima e suolo esprime la vocazionalità viticola di una determinata area atta a realizzare la migliore espressione produttiva e qualitativa del vitigno stesso.
Il lavoro di zonazione ha permesso di valutare in modo corretto il rapporto tra vitigno e ambiente e per apprezzare la diversità dei vini ottenuti in un determinato territorio al fine di una giusta valorizzazione e promozione.
Da una prima fase di acquisizione delle informazioni sul territorio, si è passati alla caratterizzazione della zona viticola attraverso indagini climatiche e pedologiche.
Tali indagini hanno permesso di calcolare alcuni indici bioclimatici e di dividere il suolo in diverse classi al fine di individuare le caratteristiche più idonee per una produzione viticola di qualità.
L’ indagine agroclimatica si è posta come obiettivo la descrizione delle caratteristiche del territorio in termini di risorse e vincoli per la coltura della vite.
Il clima dell’ area viticola di Castagneto Carducci mostra caratteri sostanzialmente mediterranei, con estati calde ma non afose ed inverni abbastanza freddi e discretamente piovosi; le precipitazioni medie si collocano intorno ai 600-650 mm, con minimo estivo e massimo autunnale; le nevicate sono relativamente rare e per lo più scarse. Le temperature medie estive sono di 21.5-23.5 °C e le medie invernali di 7-9 °C.
L’ area presenta un clima temperato caldo, tipico della maggior parte della fascia litoranea della nostra penisola e si caratterizza per temperature medie annue comprese fra 14.5 e 16.9 °C, una media del mese più freddo fra 6 e 9.9 °C, quattro mesi (giugno, luglio, agosto e settembre) con medie termiche superiori a 20 °C.
L’ analisi delle caratteristiche climatiche mostra un ottimo livello dei valori radiativi, termici e pluviometrici, che sono allineati a quelli riscontrati nelle migliori aree viticole italiane e mondiali.
L’ analisi del rischio di eventi meteorologici critici per la produzione viticola (basse temperature invernali e tardive, siccità) mostra che i livelli di rischio si collocano su valori tali da non pregiudicare la viticoltura.
I risultati ottenuti consentono di concludere che i caratteri agroclimatici dell’ area indagata ne fanno un territorio vocato per una viticoltura di qualità.
L’ indagine geopedologica ha interessato l’ area compresa tra il limite con il Comune di Bibbona a nord e il limite con il Comune di S. Vincenzo a sud ed infine le aree della fascia pedemontana a est.
Il paesaggio è costituito da un’ area collinare con quote massime intorno ai 200 m s.l.m. e da due superfici principali caratterizzate da sedimenti del pleistocene, una avente quote comprese tra i 130 e i 35 m s.l.m., l’ altra situata a quote comprese tra i 35 e i 20 m s.l.m.(zone dei “terrazzi”).
In direzione della costa tirrenica si incontrano invece aree costituite da sedimenti sabbioso-grossolani di origine eolica (zona delle “dune”).
Nel territorio di Bolgheri, a causa dell'incontro di terreni autoctoni con terreni alluvionali di riporto, si possono individuare diverse tipologie di suolo.
Complessivamente sono state individuate 27 unità pedologiche, organizzate in 16 unità di paesaggio, a loro volta raggruppabili altimetricamente in poche grandi unità (dune, alluvioni, terrazzati, collina e collina interna, alta collina).
Numerose aree sono comunque caratterizzate da un’ elevata eterogeneità geopedologica dei suoli.
Le differenze tra le unità di paesaggio possono essere facilmente comprese analizzando la tessitura dei suoli: essi variano da sabbiosi (Greppi Cupi, Cerreta) a franco-sabbioso-argellosi e sabbioso-argillosi (Accattapane, Castagneto, Contessine, Porcarecce), ad argillo-sabbiosi (Grascete, Sassicaia) fino ad argillosi o argilloso-limosi (Ornellaia, Segalari).
I suoli sono di frequente da debolmente alcalini ad alcalini (pH da 6.93 a 8.55), presentano salinità trascurabile e non manifestano problemi legati a presenza di sodio e calcare attivo.
 
Superficie Aziendale......
960 ha
Indirizzi Produttivi.............
Viticolo
Produzioni..........................
Vino
 
 
  Vino - Alcune delle aziende associate offrono vendita al dettaglio delle proprie produzioni garantendone la tracciabilità degli appezzamenti di produzione.
 
  Agriturismo - Il nostro territorio è il luogo ideale per chi cerca il riposo della mente, la tranquillità della campagna, la gente semplice e le buona cucina, caratteristiche tipiche di alcune delle nostre aziende associate.
 
  Previo appuntamento le aziende associate offrono visite guidate presso le loro cantine e vigneti con degustazioni e abbinamenti cibo vino
 
 
 
 


 

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