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  Piano Lago - Loc. Valleggiannò - S. Stefano di Rogliano - Tel. +39.0984.969771/2 - Fax +39.0984.980736 www.cmsavuto.it - info@cmsavuto.it
 


Storia


Le prime notizie certe su Rogliano, sede attuale della Comunità Montana del Savuto, risalgono al 1638, anno in cui un disastroso terremoto provocò moltissime vittime.
La ricostruzione che seguì, portò degli inevitabili stravolgimenti all’assetto urbano e urbanistico del paese: il centro abitato si spostò più a monte assumendo una caratteristica forma a ferro di cavallo.

L’attività economica principale, pur rimanendo quell’agricola, si spostò sulla produzione della seta e sull’artigianato: fiorirono gli scalpellini, i mastri fabbricatori, i commercianti. Nel giugno del 1745 Rogliano fu dichiarata “Città”.
Prima denominato Rogliano Spani, assunse nel 1861 il toponimo di Rogliano.
Più tardi si formò la grande Rogliano con una giurisdizione che includeva quasi l’intero circondario, ma durò poco perché i comuni di Mangone e Parenti si separarono da Rogliano nel 1934, Marzi e Santo Stefano di Rogliano nel 1937.

Anticamente il vino prodotto in questa zona era conosciuto con il nome di "Succo di Pietra". La coltura della vite, fece attribuire, com'è noto alla Regione Calabria la denominazione di Enotria , vale a dire "terra del Sud ove si coltiva la vite". Ai tempi di Plinio, i vini oggi chiamati Donnici e Savuto erano ricercatissimi. Tra essi primeggiava il Previtaro bianco dal delicato aroma e il Fulvus (zuccariello del Savuto) di sapore squisito, profumato di viola mammola, entrambi del bacino del Savuto.
La coltivazione della vite rappresenta tuttora un settore produttivo non trascurabile della Regione e in particolare del territorio di Rogliano e Marzi. Nel 1975 ha ottenuto il riconoscimento della DOC con DPR 19 maggio 1975.
Trattasi di un vino di colore rosso rubino più o meno carico o rosato, dal sapore pieno , asciutto, con profumo caratteristico, gradazione alcolica minima naturale di 12 gradi, immesso al consumo con una gradazione alcolica complessiva di 12.5 gradi. Può portare in etichetta la qualificazione superiore a seguito di un periodo di invecchiamento obbligatorio di due anni.

La comunità montana è un ente territoriale locale italiano istituito con legge 3 dicembre 1971, n. 1102 e ora disciplinato dall'art. 27 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico sugli Enti Locali).
Si tratta di un ente pubblico ad appartenenza obbligatoria, costituito con provvedimento del presidente della giunta regionale tra comuni montani e pedemontani, anche appartenenti a province diverse. Lo scopo è la valorizzazione delle zone montane, per l'esercizio di funzioni proprie conferite, nonché l'esercizio associato di funzioni comunali.

La Comunità Montana è interconnessa con la intranet del Sistema Informativo della Montagna, un servizio operativo in 751 centri di servizi ai cittadini ed ai comuni montani, distribuiti su tutto il territorio nazionale, garantendo la connettività e l'interscambio su tecnologia internet tra questi e con altre amministrazioni fornitori di servizi quali il Ministero delle Finanze e l'INPS.
Il SIM supporta servizi per la gestione e consultazione di informazioni territoriali provenienti da diverse fonti, al fine di fornire uno strumento operativo per la prevenzione e previsione dei rischi, per la gestione del territorio, per snellire e semplificare i procedimenti amministrativi. Si collocano in tale ambito servizi quali la gestione di pratiche per l'autorizzazione amministrativa relativa all'utilizzo del territorio nelle zone ricadenti nei parchi (certificazione, ecc.).
Il SIM è stato progettato come un sistema come sistema di servizi su rete per l'attuazione dei processi di decentramento in atto. In tal senso, è pensato come integrabile con altre reti e sistemi di servizi.

La comunità montana adotta piani pluriennali di opere ed interventi e individua gli strumenti idonei a perseguire gli obiettivi dello sviluppo socioeconomico, ivi compresi quelli previsti dalla Unione europea, dallo Stato e dalla regione, che possono concorrere alla realizzazione dei programmi annuali operativi di esecuzione del piano.

In questa ottica la Comunità Montana del Savuto ha bandito nell'anno 2005 un Appalto-Concorso per la "Costituzione del Catasto degli Incendi Boschivi (vedi normativa in materia) e la realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale".

La gara è stata aggiudicata alla società AGRICONSULTING S.p.A. di Roma, che ha provveduto alla:

rilevazione delle aree boscate percorse da incendio negli anni 2000/ 2001/ 2002/ 2003/ 2004;
acquisizione del catasto terreni delle zone bruciate;
perimetrazione delle particelle catastali percorse dal fuoco (Catasto Incendi);
realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale (Internet based), che consente a distinte tipologie di utenti di accedere a specifici strati informativi.

E' stata realizzata una applicazione in grado di supportare le attività operative connesse alla apposizione e gestione dei vincoli, secondo quanto previsto dalla dello Stato n° 353/2000 e successive modificazioni e integrazioni.

 


Territorio

La Comunità Montana del Savuto ha un territorio di 393,73 kmq, costituito dalla superficie di 17 comuni della provincia di Cosenza, (Aiello Calabro, Belsito, Bianchi, Carpanzano, Cellara, Colosimi, Grimaldi, Lago, Malito, Mangone, Marzi, Panettieri, Parenti, Pedivigliano, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Scagliano) tutti classificati interamente montani:
confina a Nord con l'area metropolitana del capoluogo e a Sud con l'estremo lembo nord occidentale della provincia di Catanzaro, si congiunge ad Est con la Sila Grande e la Sila Piccola, si sviluppa a Ovest per gli altipiani di Lago e di Aiello Calabro, fino alla vista del mar Tirreno, a pochi chilometri da Amantea.

Un territorio, dunque in contiguità con la concentrazione urbana di Cosenza ed in posizione strategica di collegamento tra la costa tirrenica e la Sila, che d'altra parte si svolge in un paesaggio collinare e montuoso fortemente corrugato, per il 60% a quota superiore ai 600 metri, frammentato da un reticolo idrografico intensamente articolato, con corsi d'acqua a regime spiccatamente torrentizio e alvei di norma incassati tra sponde ripide e pendenze che si accentuano nella zona mediana ed in quella occidentale del bacino, dove i fenomeni di disordine idraulico e di dissesto idrogeologico si manifestano più attivamente.
Il clima tipicamente è mediterraneo con intense e rovinose precipitazioni annuali e calde e siccitose estati.

 
Superficie Territoriale......
393,73 kmq
Indirizzi Produttivi.............
Diversi
Produzioni.......................... Diverse
   
 
   
 
 


 
   
 
   
 
 


 

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